Mondoriviera “Il Tempio degli Uomini Granchio”

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LP 2020, Brutture Moderne

Dietro l’improbabile sigla Mondoriviera si cela Lorenzo Camera, già chitarrista dei romagnoli Ponzio Pilates e titolare di questo nuovo solo project che negli ultimi mesi ha fatto parecchio parlare di sé.

“Il Tempio degli Uomini Granchio” è un improbabile viaggio dall’alto tasso lisergico – dalla musica alla copertina, dal titolo dell’album e delle tracce al moniker scelto dall’autore – realizzato dal solo Lorenzo con un PC di vecchia data, plug-in gratuiti, chitarra e effetti, in cui episodi più compiuti si accompagnano a intermezzi estemporanei, scampoli di suono, istantanee di un mondo immaginato, elementi costitutivi di un insieme di generi che hanno nella transitorietà, nella casualità e nella mutevolezza i propri geni. Elettronica lo-fi e psichedelia, new age mutante, hypnagogic pop, vapor wave e atmosfere sci-fi le coordinate per orientarsi nel trip: dalle percussioni ancestrali dell’iniziale Yog Sothoth alle distensioni retrofuturiste di Emporion e Verissimo, illusioni che si sfaldano in nebbie di rumore e bizzarrie elettroniche; dalle sonorità liquide alla James Ferraro di Semitraslucido Jam e Flamino, tra atmosfere bucoliche e videogame a 8 bit, a La stanza di Voldo, ovvero orientalismo ipnagogico e Persia da universi paralleli. E ancora Half Pipe, con le sue sonorità annacquate figlie dei Pram su un sottofondo di bassi elettronici, Krupus, con i suoi echi sinistri e derive di glitch nel finale, per finire con Sbloccato: respira sott’acqua, che lascerebbe pensare a una sorta di rinascita, di risveglio dal sogno, di fine del trip, ma è soltanto una nuova ripartenza in un loop senza fine.

Colonna sonora lo/sci-fi di un film che non c’è, omaggio alle sonorità traslucide d’oltreoceano che hanno impazzato tra la fine degli anni Zero e l’inizio degli anni Dieci – il già citato Ferraro l’esempio più calzante, per non citare Neon Indian, Chuck Person o i Ducktails – questo di Mondoriviera è un esordio disturbante e interessante, inatteso fulmine a ciel sereno che lascia sperare in nuovi, inesplorati orizzonti, se solo saprà smarcarsi da influenze qua e là troppo evidenti e trovare una sua propria, piena identità.